Contenuto tratto dal numero di maggio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
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A picco sulla Baia di Naxos, con l’Etna che svetta all’orizzonte, lo storico Hotel Metropole di Taormina inaugura la stagione 2025 con una nuova identità. La struttura, simbolo dell’hotellerie siciliana, riapre sotto la guida del gruppo Bzar hotels, che ne ha curato il restyling e ne ha ridisegnato l’esperienza, mantenendo intatta l’anima storica, ma spingendola verso nuove traiettorie di stile e accoglienza.
La visione di Bzar hotels – gruppo che raccoglie oltre 50 strutture in Italia guidato da Filippo Ribacchi, socio e presidente – è chiara: rompere gli schemi dell’ospitalità convenzionale per abbracciare una filosofia più autentica, ispirata all’unicità del territorio e all’identità di ogni luogo. E Taormina, con il suo fascino intramontabile e la sua memoria di crocevia aristocratico, diventa lo scenario ideale per raccontare questa evoluzione. In un contesto come quello siciliano, dove cultura, natura e gastronomia si intrecciano in modo viscerale, il Metropole prova a farsi interprete di un nuovo paradigma di lusso: meno ostentato, più consapevole. Uno stile che si misura nella qualità del tempo, nella gentilezza dell’ascolto, nella capacità di generare benessere vero, duraturo.
Il primo segno tangibile di questa trasformazione è Villa Conrad, nuova residenza privata dell’hotel. A pochi passi dal corpo principale, immersa in un giardino mediterraneo secolare, la villa ottocentesca – un tempo dimora di un ufficiale britannico in viaggio nel Grand Tour – è oggi uno spazio intimo e raffinato: otto suite dal design contemporaneo, linee pulite e colori vivaci, pensate per chi cerca privacy, esclusività e la possibilità di vivere Taormina come in una casa lontano da casa. A disposizione degli ospiti, servizi tailor-made con concierge personale, butler dedicato e chef privato, per esperienze immersive all’interno del Giardino degli Aranci.
Nel frattempo, l’Hotel Metropole stesso si presenta con una veste rinnovata: 25 camere e suite ripensate nei toni e negli arredi per dialogare con il paesaggio. La vista sulla baia e sull’Etna diventa la protagonista, incorniciata da terrazze eleganti e ambienti curati nei dettagli: mobili firmati da Molteni, Poltrona Frau, Flos e inserti d’arte che raccontano una Sicilia raffinata e contemporanea. Il rispetto per l’architettura originaria, un palazzo medievale lungo corso Umberto, resta centrale, in un dialogo continuo tra passato e presente.
Ma è soprattutto sul piano gastronomico che il Metropole segna un cambio di passo significativo. La direzione culinaria è ora nelle mani di Gaetano Procopio, chef siciliano classe 1984, formatosi tra le cucine di Heinz Beck a Roma e alcune delle più prestigiose realtà dell’ospitalità isolana. La sua è una ‘cucina del ricordo’, che prende forma dalle esperienze familiari e dall’infanzia in una famiglia di agricoltori, fondendosi con tecniche raffinate e una profonda attenzione alla sostenibilità.
Tre i percorsi degustazione pensati per il ristorante Terrazza, terrazza gourmet sospesa sulla scogliera: Istinto Naturale, dedicato al mondo vegetale; Alla mia Terra, la Sicilia, dove spicca Uovo alla Pizzaiola, tributo all’infanzia; e Mare, con piatti come i bottoni di pasta fresca con alici e finocchietto selvatico. Una cucina che racconta storie personali e collettive, radicata nella stagionalità e nel rispetto per i produttori locali.
A completare l’offerta, il Bellevue bistrot, seconda terrazza panoramica, propone una rilettura creativa dei grandi classici siciliani – dalla Norma al Galletto alla brace – accompagnati da cocktail d’autore e musica dal vivo. E poi The Met Pool Bar, cuore mondano dell’estate taorminese, che di sera si trasforma in un piccolo eden romantico: cene sotto le stelle al lume di candela, con un solo tavolo disponibile, pensate per chi cerca un’esperienza esclusiva in totale intimità.
L’hotel si conferma così un crocevia di esperienze, non solo per i viaggiatori internazionali, ma anche per chi, da Taormina e dintorni, vuole godere di un’eccellenza gastronomica immersa nella bellezza naturale.
L’identità dell’hotel si costruisce anche attraverso le persone. Non solo lo chef, ma ogni membro dello staff, dalla reception al bar, è parte attiva di un progetto che mira a restituire valore all’ospitalità di prossimità, fatta di accoglienza sincera e gesti curati. L’idea è quella di trasformare il soggiorno in un’esperienza emozionale, in cui il senso di bellezza non sia mai slegato da quello di autenticità.
Con questa nuova stagione, il Metropole non si limita a riaprire: riscrive la sua identità. Lo fa custodendo la sua anima storica e, al tempo stesso, aprendosi al futuro, tra design, memoria e innovazione gastronomica. Un modello di ospitalità che non cerca solo di sorprendere, ma di raccontare. E, soprattutto, di far sentire ogni ospite al posto giusto, nel momento giusto.