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19 giugno 2025

Confimprese: nel 2025 attese oltre 5mila aperture e 33mila nuovi posti di lavoro nel retail

Si è svolto a Baveno il Retail Summit annuale di Confimprese, realizzato in collaborazione con Jakala e TIG – The Innovation Group
Confimprese: nel 2025 attese oltre 5mila aperture e 33mila nuovi posti di lavoro nel retail

Si è svolto a Baveno il Retail Summit annuale di Confimprese, realizzato in collaborazione con Jakala e TIG – The Innovation Group, con Forbes Italia come media partner. Dall’analisi semestrale emerge che i retailer, nonostante le incertezze sullo scacchiere internazionale gravato da conflitti e guerre commerciali, non hanno cambiato le strategie di sviluppo delle reti distributive nei tre macro settori. Il retail si mostra resiliente e conferma i piani di sviluppo annunciati a inizio anno con 5.580 aperture. I nuovi posti di lavoro saranno oltre 33mila entro la fine del 2025.

L’analisi di Confimprese

Le aperture non crescono più ai ritmi pre-Covid, ma le aziende hanno mantenuto le strategie distributive annunciate a inizio 2025, nonostante un contesto geopolitico ed economico incerto. Chiudere l’anno in linea con le stime iniziali indica una fiducia nella tenuta del mercato. Resta però evidente la debolezza dei consumi: i primi quattro mesi del 2025 segnano un calo del -2,0% rispetto allo stesso periodo del 2024, secondo l’Osservatorio Confimprese-Jakala. Un dato in leggero recupero rispetto al -3,0% del primo trimestre, grazie alla spinta della ristorazione. Nel mese di maggio, il dato complessivo si avvicina alla stabilità con un -0,2%.

Il 2025 si sta quindi rimettendo lentamente in carreggiata, anche se con difficoltà e soprattutto grazie alle politiche di sviluppo delle catene organizzate.

“Le aziende retail risentono in maniera minore del disorientamento in atto, in un decennio in cui abbiamo dovuto già fare i conti con diverse vulnerabilità, dalla pandemia alla crisi energetica, al ritorno dell’inflazione, ai conflitti alle porte dell’Europa”, ha detto Mario Resca, presidente Confimprese. “Ritengo che i dati emersi si mantengano in linea con il 2024 e non mostrino cali evidenti. Anche il Governo, tuttavia, deve fare la sua parte a cominciare dall’abbattimento del cuneo fiscale a incentivi per assumere la manodopera, anche a chiamata in un settore labour intensive come il retail, al contenimento del costo dell’energia che è altissimo per la ristorazione”.

La trasformazione digitale

In un mercato che continua a porre sfide ma anche a offrire margini di crescita, emerge con forza il ruolo strategico della trasformazione digitale.

“In un contesto in continua evoluzione, i retailer che riescono a tenere in equilibrio due forze solo in apparenza opposte – efficienza ed engagement – sono quelli che stanno costruendo la loro crescita futura”, ha detto Marco Di Dio Roccazzella, managing director and global retail & consumer leader Jakala. “Oggi, a supportarli in questa sfida c’è un alleato importante: il center of excellence Internazionale di Jakala sull’intelligenza artificiale. Un centro di expertise che consente ai retailer di aumentare l’efficienza su più fronti – dalla supply chain all’ottimizzazione dei costi, fino alla gestione dei prezzi e del merchandising – e al tempo stesso potenziare l’engagement attraverso esperienze personalizzate, pricing dinamico, comunicazione geo-targettizzata che crea relazioni più autentiche tra brand e consumatore. La capacità di gestire questo equilibrio dinamico permette di fare la differenza nel mercato retail che richiede capacità di adattamento, ma anche visione e ambizione”.

“La tecnologia digitale sta creando un altro momento di discontinuità, come già successo con Internet in passato, nelle abitudini dei consumatori ma più in generale delle persone, mi riferisco in particolare all’Intelligenza artificiale e ai cambiamenti in atto in ambiti come la generazione dei contenuti, l’organizzazione del proprio tempo, la creatività e la ricerca”, ha detto Emilio Mango, general manager The Innovation Group.

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