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22 settembre 2025

Dal rugby a Sanremo, Olly costruisce il suo anno d'oro tra sold out, scrittura e ricerca di autenticità

Cantautore genovese conquista palazzetti, domina le classifiche e mantiene radici e autenticità tra concerti e nuove canzoni.
Dal rugby a Sanremo, Olly costruisce il suo anno d'oro tra sold out, scrittura e ricerca di autenticità

Edoardo Prallini
Scritto da:
Edoardo Prallini

Articolo tratto dal numero di settembre 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

A Genova si respira un’aria particolare. Un vento che viene dal mare e che ispira cantautori capaci di lasciare il segno, da Luigi Tenco a Bruno Lauzi, da Fabrizio De André a Gino Paoli. Oggi la scuola genovese, con tutte le dovute proporzioni, spera di aver trovato un nuovo interprete in Olly, al secolo Federico Olivieri, che con la vittoria a Sanremo 2025 ha consacrato il suo talento. È nato nel 2001, ha frequentato il conservatorio, ha giocato a rugby e ha ottenuto una laurea in economia. Nella musica si è fatto strada quasi in sordina: nel 2016 ha formato il collettivo musicale Madmut Branco, con il quale ha pubblicato il suo primo progetto discografico. Nel 2017 il primo da solista, poi qualche anno di inattività per terminare gli studi, e nel 2021 il primo contratto.

Da Sanremo a tour sold out, tra successo, scelte personali e radici musicali

Sanremo è stato il suo trampolino di lancio. Eppure, anche all’Ariston, è emerso un po’ alla volta. Nel 2023 si è classificato 24esimo con il brano Polvere, senza lasciare il segno. Due anni dopo, con Balorda nostalgia, frutto della collaborazione con Julien Boverod (in arte Jvli) e il musicista e compositore Pierfrancesco Pasini, ha trionfato. Una vittoria che ha segnato l’inizio di un anno indimenticabile: il suo Tutta Vita Tour ha fatto sold out in ogni tappa, tanto da raddoppiare le date nei principali palazzetti italiani. “Suoniamo fino al 2026, tantissimo. La parte più vera dopo quella della creazione. Non saprei come spiegarlo, è come il gol di un calciatore. Fortunatamente sono soddisfatto della mia vita e non vado in carenza di adrenalina. Mi piace anche scrivere canzoni. Mi piace anche non fare niente”.

Un exploit commerciale che Olly intende accompagnare con una crescita personale, senza correre troppo. Vuole fortificare le sue radici e la sua musica, conquistando il pubblico a suon di concerti, piuttosto che di follower e stream. Proprio in quest’ottica rientra il ‘no’ all’Eurovision: “Sono giorni che mi interrogo e chiedo pareri a tutti, la risposta è sempre la stessa: alla fine devi fare quello che ti senti”, scriveva su Instagram dopo la vittoria a Sanremo. “Ho deciso dunque di rinunciare all’opportunità di partecipare all’Eurovision Song Contest, con la consapevolezza che sia una di quelle cose che ti capitano forse una sola volta nella vita”.

Olly tra radici genovesi e successo nazionale: la scelta dei live, della scrittura e della vita vera

Nei tempi ‘del contenuto’, dell’ansia sociale meglio conosciuta come Fomo (Fear of missing out), in cui devi esserci sempre, altrimenti ti dimenticano, e in cui visibilità e soldi contano più di ogni altra cosa, dire ‘no’ diventa un lusso. Olly questo lusso se l’è preso, rinunciando a tutto il pacchetto di vantaggi che la manifestazione gli avrebbe dato. Concentrandosi piuttosto sui live nei palazzetti e sulla scrittura, che lui definisce “malleabile, fuori dalle forme”. Lontano dagli amori idealizzati, Olly preferisce raccontare “le cose normali, le più vere”. Un’attitudine che lo lega alla tradizione cantautorale ligure, ma che rilegge in chiave contemporanea, con melodie accessibili, capaci di arrivare a tutti. “Potrebbe scriverle un bambino”, dice a proposito delle sue canzoni. “E a me questa cosa piace da morire”.

La formula è vincente. La Federazione Industria Musicale Italia (Fimi) ha diffuso i dati del primo semestre della classifica Top of the Music: Olly è al primo posto delle classifiche dei singoli e degli album più ascoltati. Mentre il suo disco Tutta Vita macina numeri e il tour va in sold out in poche ore – in occasione del doppio appuntamento di settembre all’Ippodromo Snai San Siro di Milano ha venduto 34mila biglietti in 30 minuti per la prima serata – lui resta fortemente legato a Genova, il suo porto sicuro, il luogo dove vuole vivere e fare famiglia: “La scrittura è ispirata alla città, alle cose che vedi. E questa città ha ancora tanto da raccontare”. 

In un mondo dove tutto va a 100 all’ora, Olly sceglie di restare, di essere presente, di cantare dal vivo, davanti a chi ha voglia di emozionarsi. È il suo anno d’oro, il suo gol perfetto, ma vuole viverlo senza eccessi, senza rumore. Con la consapevolezza di chi ha imparato a navigare ascoltando il mare.

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