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23 settembre 2025
Fondata nel 2021, sviluppa soluzioni avanzate con team di esperti italiani, combinando ricerca scientifica e applicazioni pratiche.
Nata nel 2021 e già a break-even, Ipazia si distingue come una delle realtà italiane più promettenti nel campo dell’intelligenza artificiale. La startup, che conta una ventina di professionisti provenienti da esperienze in Mia, Microsoft ed Ey – quasi una decina con PhD – sviluppa prodotti e progetti pensati per facilitare l’adozione dell’AI nelle imprese, con focus sulle aree finanza e risorse umane. Il nome è un omaggio a Ipazia, matematica e filosofa dell’Alessandria del IV secolo, celebre per la frase “comprendere ciò che ci circonda è la migliore preparazione per comprendere ciò che verrà”. A guidarla è il fondatore e ceo Giorgio Alverà, ex Goldman Sachs con MBA alla Columbia University.
Dalla ricerca al business: l’AI di Ipazia come ponte tra scienza e impresa
La struttura della società si articola in due anime: un team scientifico dedicato allo sviluppo di modelli proprietari e una divisione ingegneristica impegnata nella realizzazione di architetture software a supporto degli algoritmi. A questo si affiancano partnership con player globali per accelerare il go-to-market. La missione è chiara: fungere da ponte tra la ricerca AI di eccellenza e il tessuto aziendale. Ipazia opera lungo due direttrici: soluzioni su misura per imprese che necessitano tecnologie avanzate e prodotti proprietari multi-agenti e scalabili.
Tra le soluzioni più innovative figura una piattaforma AI multi-agenti per la gestione strategica delle competenze, capace di mappare skill di dipendenti e candidati e abbinarle alle esigenze emergenti delle imprese, mantenendo il fattore umano al centro delle decisioni finali. In questo modo è possibile delineare percorsi di carriera personalizzati e allineati alle opportunità aziendali.
Soluzioni AI per il lavoro e la finanza
La piattaforma consente di analizzare cv, arricchire profili con dati esterni, suggerire candidature idonee e spiegare in modo trasparente i suggerimenti degli algoritmi, sempre con supervisione umana. Un bisogno crescente per le imprese: entro il 2030, in Europa, si stimano 12 milioni di transizioni occupazionali guidate dall’innovazione tecnologica, mentre oggi solo il 15% delle posizioni vacanti viene coperto da risorse interne. Accanto a ciò, Ipazia ha sviluppato soluzioni AI per la gestione del risparmio, dei crediti deteriorati e per il gioco responsabile.
Sul fronte della ricerca, la startup ha già contribuito a sei pubblicazioni scientifiche su temi che spaziano dall’evoluzione dei modelli linguistici avanzati all’analisi dei report di sostenibilità aziendale tramite AI, fino all’utilizzo delle reti neurali nell’asset allocation. Tra i filoni più d’avanguardia, i suoi ricercatori hanno esplorato l’identificazione delle “allucinazioni” nei grandi modelli linguistici alla base della Generative AI. Nel 2024 Ipazia è stata inoltre tra i firmatari della Dichiarazione G7 sull’AI a Trento, consolidando il proprio ruolo tra le realtà emergenti del settore in Europa.